Laurana Editore: Fremen
I Fremen sono i protagonisti di Dune, il famoso ciclo di romanzi di Frank Herbert: il popolo che vive negli enormi spazi aridi del pianeta Arrakis. I Fremen hanno fatto del deserto, temuto da tutti e da tutti ritenuto inabitabile e disabitato, la propria casa, la propria risorsa, la propria forza. La collana fremen è curata da Giulio Mozzi.
Ferrovie del Messico
di Gian Marco Griffi editore: Laurana Editore
pagine: 824
Se cercate dell’avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto. Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.
editore: Laurana Editore
pagine: 824
Se cercate dell’avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto. Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.
Il censimento dei lampioni
di Carmelo Vetrano editore: Laurana Editore
pagine: 312
Sebastiano rientra al paese d’origine, in Puglia, dopo un periodo trascorso all’estero. Deve comparire intribunale per la sentenza di separazione dalla moglie Magda. Trova lavoro, per sé e per il padre disoccupato, come censore dei lampioni di strada per la società Electric Sole; e decide di rimanere. Il lavoro fianco a fianco col padre, che molti anni prima aveva lasciato senza apparenti motivi la famiglia, mette in luce antichi dissapori. Il tutto si complica con l’inizio di una relazione tra il padre di Sebastiano e Magda. Ma durante il lavoro di censimento molti eventi aiuteranno Sebastiano a confrontarsi con il proprio passato: in particolare l’incontro con Lisa, una giovane artista le cui opere, le «Mappe dei giorni»,consistono di brevi frasi che descrivono la sua vita quotidiana. Sebastiano stesso, imitandola, trasformerà le schede del censimento in brevi narrazioni, consegnando a ogni lampione una storia e recuperando allo stesso tempo i propri ricordi. Per scoprire, alla fine, che la distanza tra lui e il padre non è poi così grande.
editore: Laurana Editore
pagine: 312
Sebastiano rientra al paese d’origine, in Puglia, dopo un periodo trascorso all’estero. Deve comparire intribunale per la sentenza di separazione dalla moglie Magda. Trova lavoro, per sé e per il padre disoccupato, come censore dei lampioni di strada per la società Electric Sole; e decide di rimanere. Il lavoro fianco a fianco col padre, che molti anni prima aveva lasciato senza apparenti motivi la famiglia, mette in luce antichi dissapori. Il tutto si complica con l’inizio di una relazione tra il padre di Sebastiano e Magda. Ma durante il lavoro di censimento molti eventi aiuteranno Sebastiano a confrontarsi con il proprio passato: in particolare l’incontro con Lisa, una giovane artista le cui opere, le «Mappe dei giorni»,consistono di brevi frasi che descrivono la sua vita quotidiana. Sebastiano stesso, imitandola, trasformerà le schede del censimento in brevi narrazioni, consegnando a ogni lampione una storia e recuperando allo stesso tempo i propri ricordi. Per scoprire, alla fine, che la distanza tra lui e il padre non è poi così grande.
ADA:39
di Cosimo Lupo editore: Laurana Editore
pagine: 240
«Nell’orizzonte di Lupo l’uomo e l’universo
vivono intrecciati, il naturale domina sull’umano,
la fabula è una forma di astrazione».
Stefano Valenti
editore: Laurana Editore
pagine: 240
«Nell’orizzonte di Lupo l’uomo e l’universo
vivono intrecciati, il naturale domina sull’umano,
la fabula è una forma di astrazione».
Stefano Valenti
Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta
di Manuela Mazzi editore: Laurana Editore
pagine: 272
«Questo è un racconto monumentale, come sempre è il ricordo della gioventù e dell'adolescenza selvatica»
Dalla postfazione di Ermanno Cavazzoni
editore: Laurana Editore
pagine: 272
«Questo è un racconto monumentale, come sempre è il ricordo della gioventù e dell'adolescenza selvatica»
Dalla postfazione di Ermanno Cavazzoni
La questione dei cavalli
di Arianna Ulian editore: Laurana Editore
pagine: 288
«Il ritratto di una Venezia che nessuno si poteva aspettare.
Una prova autoriale che merita il più grande rispetto».
Dario Voltolini
editore: Laurana Editore
pagine: 288
«Il ritratto di una Venezia che nessuno si poteva aspettare.
Una prova autoriale che merita il più grande rispetto».
Dario Voltolini
ADA:39
di Cosimo Lupo editore: Laurana Editore
Cosimo si sta facendo portare a trentanovemila metri di altezza da un pallone a elio
editore: Laurana Editore
Cosimo si sta facendo portare a trentanovemila metri di altezza da un pallone a elio
Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta
di Manuela Mazzi editore: Laurana Editore
Negli anni Ottanta, mentre in Italia spadroneggiavano i paninari, un poco più a Nord, nella Svizzera italiana, nasceva il movi
editore: Laurana Editore
Negli anni Ottanta, mentre in Italia spadroneggiavano i paninari, un poco più a Nord, nella Svizzera italiana, nasceva il movi
La questione dei cavalli
di Arianna Ulian editore: Laurana Editore
Un visionario regista canadese sceglie Venezia come ambientazione per il sequel del film western Il mio nome è Nessuno
editore: Laurana Editore
Un visionario regista canadese sceglie Venezia come ambientazione per il sequel del film western Il mio nome è Nessuno