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Il male naturale

Il male naturale
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In pillole

«A me piacerebbe che si seppellissero i morti nei pioppeti che ci sono dappertutto sui bordi della città, nelle anse del fiume e dei canali che la circondano. Sotto ogni pioppo seppellirei un morto e le radici dell’albero avvolgerebbero lentissimamente il corpo come fa il ragno crociato quando
si butta sulla preda e la stringe a sé con tutte le otto zampe e poi la morde iniettando il veleno che non uccide ma paralizza, in modo che la carne rimanga viva e fresca per i pasti successivi: allo stesso modo le radici dell’albero mi avvolgerebbero e poi una, con lentezza vegetale, mi trafiggerebbe
sottraendomi quel tanto di vita che serve per la vita dell’albero».

Esiste un male che non è colpa di nessuno. Un male naturale.

Pubblicato originariamente nel 1998, accolto da una ventata di polemiche, e velocemente sparito dagli scaffali delle librerie, Il male naturale, il più “sporco” e informe tra i libri di quello che è considerato in Italia un maestro della scrittura limpida, è diventato pian piano, negli anni, grazie all’affetto e alla tenacia di un manipolo di lettori, un autentico libro di culto.
Ne Il male naturale Giulio Mozzi dispiega ancora una volta il suo sguardo attentissimo, quasi prensile, capace di farci apparire arcani e stupendi gli oggetti e le situazioni della vita più quotidiana. Solo che qui, in questo libro, lo sguardo penetra nei corpi, nella carne, nel sesso, e ci mostra come tutto ciò che è alla radice della gioia umana – la vitalità del corpo, la soddisfazione della carne, l’entusiasmo del sesso – a un’osservazione ravvicinata e meticolosa può apparire abitato dal male. Non un male morale, un male che sia colpa di qualcuno: ma un male naturale, costitutivo del nostro essere.
Una nuova postfazione, scritta da Mozzi appositamente per questa edizione, racconta le disavventure nelle quali si può incorrere perché si è cercato di guardare ciò da cui tutti preferiscono distogliere lo sguardo. E un saggio di Demetrio Paolin mostra come la pratica di guardare l’inguardabile sia nient’altro che una pratica religiosa.
 

Biografia dell'autore

Giulio Mozzi

Giulio Mozzi
Giulio Mozzi è nato nel 1960. Abita a Padova. Ha pubblicato diverse raccolte di racconti, qui antologizzate, e alcuni libri in versi (Il culto dei morti nell’Italia contemporanea, Einaudi 2000; Dall’archivio, Aragno 2014; Il mondo vivente, Lietocolle/Pordenonelegge 2020). Lavora come consulente editoriale e per l’editore Laurana cura la collana “fremen”. Insegna scrittura e narrazione dal 1993 e nel 2011 ha fondato a Milano la Bottega di narrazione. Oracolo manuale per scrittrici e scrittori (Sonzogno 2019) e Oracolo manuale per poete e poeti (con Laura Pugno, Sonzogno 2020) sono le sue ultime pubblicazioni.

Vibrisse, il "bollettino di letture e scritture" che pubblica dal 2000, si può leggere qui: https//vibrisse.wordpress.com

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