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Sangue di cane

Sangue di cane
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In pillole

«Polacco. Il miglior uomo che mi potesse capitare. Polacco. Il tuo sangue scorre nelle vene di mio figlio. Il tuo sangue, le tue lacrime, il tuo seme è ciò che reclamo ancora nei segreti del mio corpo, un corpo che non smette di agitarsi al solo pensiero di una carezza polacca, di un bacio polacco, di un amore polacco».

Lei è una ragazza qualsiasi.
Lui è un abisso.

Ogni città d’Italia contiene al proprio interno un’altra città, nascosta e quasi invisibile: la città di chi campa di poco o niente, di chi non ha casa, di chi è arrivato da paesi lontani, di chi trova l’unico sfogo vitale nel bere o nel farsi.
Sangue di cane è la storia dell’amore impossibile – e tuttavia inevitabile, essenziale – tra una ragazza della città visibile e un uomo della città invisibile.
La protagonista, una giovane di Siracusa, ha infatti incontrato il polacco Sławek, un tronco d’uomo che di professione fa il semaforista e che per sopravvivere allunga la mano chiedendo: “Poco spicci, prego”. È con lui che divide la sua quotidianità: Sławek è un alcolizzato, dorme nelle case occupate o nei vagoni morti. Sławek vive di espedienti. Il mondo dei giusti, la città visibile guarda oltre, nessuna concessione per gli amanti. Alle spalle dell’uomo c’è un matrimonio contratto in patria e un passato in cui il suo mestiere è stato quello della violenza, nel futuro invece ci potrebbe essere la costruzione di una nuova famiglia, anche perché dall’unione con questa ragazza siciliana è nato Grzegorz. Ma Sławek non sa smettere di essere un abisso.
 

Biografia dell'autore

Veronica Tomassini

Veronica Tomassini
Veronica Tomassini, siciliana di origini umbre, scrive sul quotidiano « La Sicilia » dal 1996. Sangue di cane è il suo primo romanzo.

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