In pillole
«La questione è questa, giusto per capirci: dovevo recuperare un milione di euro e un quadro di un grande pittore francese che risponde al nome di Paul Gauguin. Erano le otto e quarantacinque di una calda sera d’estate, stavo vagando da due ore senza la minima idea di cosa fare e dove andare. Cosa c’entri uno studente universitario sotto pressione con una montagna di soldi e con un artista che amava spassarsela in Polinesia e frequentava olandesi con problemi mentali e capacità artistiche sovrumane è una storia lunga, ma già che ci siamo cercherò di spiegarvelo. E questo è solo il presupposto a una storia ancora più lunga e molto più assurda. E non chiedetevi se sia possibile: è possibile».