I delitti dei Beati Padri di Mazzarino è la rielaborazione in chiave millenaristico-medioevale di un processo che fece epoca negli anni ’50 e ’60: quello ai frati di Mazzarino, accusati di collusione con la mafia in reati che andavano dall’associazione a delinquere alla detenzione e porto abusivo d’armi, dalle estorsioni plurime aggravate alle violenze private, fino all’omicidio consumato o tentato.
Che qualcosa di torbido stesse accadendo nel convento di Mazzarino lo comprese per primo il padre provinciale dell’ordine quando, durante una visita pastorale nell’aprile del 1957, venne avvicinato da due confratelli che con circospezione gli sussurrarono che qualcuno lo voleva morto. Non c’era che una soluzione per salvarsi la pelle: pagare, e farlo subito senza denunciare alla polizia. Non era che l’inizio.
Chiave di lettura multipla, uso al fulmicotone del tempo reale e del flash back, intrusioni medioevali apocalittiche fanno del romanzo un’opera intrigante, che sa fondere il fascino dell’ambientazione locale con quello del romanzo d’appendice.
Gennaro Francione è nato a Torre del Greco (Napoli) e vive a Roma.
Già magistrato, oggi è romanziere, saggista ma soprattutto drammaturgo, continuando la tradizione di Ugo Betti anch’egli giudice, di cui è stato definito il “naturale erede”.
Ha rappresentato in Italia e all’estero sue opere teatrali, vincendo numerosi premi.
È fondatore dell’EUGIUS (Unione Europea dei Giudici Scrittori), di cui è Presidente, ed è stato consulente artistico del Museo del Cinema di Roma. Gli è stato assegnato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli anni 1995-1997-2003-2005.
Che qualcosa di torbido stesse accadendo nel convento di Mazzarino lo comprese per primo il padre provinciale dell’ordine quando, durante una visita pastorale nell’aprile del 1957, venne avvicinato da due confratelli che con circospezione gli sussurrarono che qualcuno lo voleva morto. Non c’era che una soluzione per salvarsi la pelle: pagare, e farlo subito senza denunciare alla polizia. Non era che l’inizio.
Chiave di lettura multipla, uso al fulmicotone del tempo reale e del flash back, intrusioni medioevali apocalittiche fanno del romanzo un’opera intrigante, che sa fondere il fascino dell’ambientazione locale con quello del romanzo d’appendice.
Biografia dell'autore
Gennaro Francione

Già magistrato, oggi è romanziere, saggista ma soprattutto drammaturgo, continuando la tradizione di Ugo Betti anch’egli giudice, di cui è stato definito il “naturale erede”.
Ha rappresentato in Italia e all’estero sue opere teatrali, vincendo numerosi premi.
È fondatore dell’EUGIUS (Unione Europea dei Giudici Scrittori), di cui è Presidente, ed è stato consulente artistico del Museo del Cinema di Roma. Gli è stato assegnato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli anni 1995-1997-2003-2005.