Un delitto, una rapina, un depistaggio, un giornalista, un investigatore privato, una ragazza con una doppia vita e il suo compagno che ce l’ha tripla, un robivecchi misterioso, un metronotte che legge romanzi, un boss della mala e i suoi crudeli scagnozzi, un uomo qualunque – Massimo, il protagonista – che in un’estate caldissima si trova in mezzo a tutto questo e, spinto da un miscuglio di curiosità, nostalgia e dolore, decide che vuole capirci qualcosa: La coincidenza, terzo romanzo di Edoardo Zambelli, ha tutti gli ingredienti per essere un noir della più bell’acqua; ma non lo è; o, se si preferisce, è qualcosa di più.
Che cosa resta, ci si domanda a libro chiuso, a Massimo, della gioventù che ha vissuto e che sente ormai finire, delle amicizie che forse non erano tali, della passione per la letteratura il teatro il cinema, dell’amore per Sara che lo ha lasciato dicendogli: “Non puoi essere diverso da te stesso”? Nulla, probabilmente. E la serie di avvenimenti nei quali si trova coinvolto – prima come per caso, poi quasi trascinato dall’ex compagno di studi Roberto reincontrato dopo dieci anni, infine per volontà propria – lo lascerà ancora più stupito, ferito, disilluso e non risarcito.
Come il tenente Drogo costretto ad abbandonare la fortezza proprio quando all’orizzonte si palesano finalmente i Tartari, come un personaggio de La vita intensa di Massimo Bontempelli, il protagonista di questo romanzo si trova sospinto, irresistibilmente, ai margini della vita, addirittura burlato da essa, incapace com’è di buttarsi nel turbinare degli eventi, di fare come quelli che si lasciano prendere dal gorgo, e che vivono, o muoiono, o sono provvisoriamente felici o infelici, ma insomma: in qualche modo, vivono.
Edoardo Zambelli è nato a Città del Messico nel 1984. Vive a Cassino, in provincia di Frosinone. Ha pubblicato i romanzi L’antagonista (Laurana, 2016), Storia di due donne e di uno specchio (Laurana, 2018), e il racconto lungo La dicono perduta, un’immaginazione sulla scomparsa di Viviana e Gioele (Zolfo, 2024).
Che cosa resta, ci si domanda a libro chiuso, a Massimo, della gioventù che ha vissuto e che sente ormai finire, delle amicizie che forse non erano tali, della passione per la letteratura il teatro il cinema, dell’amore per Sara che lo ha lasciato dicendogli: “Non puoi essere diverso da te stesso”? Nulla, probabilmente. E la serie di avvenimenti nei quali si trova coinvolto – prima come per caso, poi quasi trascinato dall’ex compagno di studi Roberto reincontrato dopo dieci anni, infine per volontà propria – lo lascerà ancora più stupito, ferito, disilluso e non risarcito.
Come il tenente Drogo costretto ad abbandonare la fortezza proprio quando all’orizzonte si palesano finalmente i Tartari, come un personaggio de La vita intensa di Massimo Bontempelli, il protagonista di questo romanzo si trova sospinto, irresistibilmente, ai margini della vita, addirittura burlato da essa, incapace com’è di buttarsi nel turbinare degli eventi, di fare come quelli che si lasciano prendere dal gorgo, e che vivono, o muoiono, o sono provvisoriamente felici o infelici, ma insomma: in qualche modo, vivono.
Giulio Mozzi
Quarta di copertina
“È come se Zambelli prendesse una mappa moderna, precisa al millimetro, e la strappasse a unghiate per mostrarci la verità della mappa antica sepolta sotto, pullulante di spazi incogniti e di mostri, e di meraviglie”.
Tullio Avoledo
Biografia dell'autore
Edoardo Zambelli

Rassegna stampa per La coincidenza
THRILLER LIFE - LA COINCIDENZA
pubblicato il: 22-01-2025
Sul blog Thriller Life una nuova recensione del rimmel "La coincidenza" di Edoardo Zambelli