LIPPERATURA - FERROVIE DEL MESSICO
Cose che ho visto e capito in questi giorni di Più Libri Più Liberi.
Qualcosa sta cambiando. Nella finale del libro dell’anno di Fahrenheit c’erano diversi libri “di confine”, ovvero che hanno scelto di non seguire la via del realismo stretto addentrandosi in quelli che abbiamo chiamato “mondi sottili”, e che tecnicamente avrebbero il nome di perturbante. Non è faccenda di poco conto, credo: dopo l’alluvione di autofiction e autobiografie e autonarrazioni, si guarda ad altre possibilità, e lo fanno soprattutto le scrittrici, anche molto giovani. E’ presto per parlare di tendenza, e forse non bisognerebbe neanche farlo, per evitare che diventi filone da scarnificare in due bocconi. Ma è rassicurante.
Qualcosa potrebbe cambiare. Il fatto che Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi sia il libro dell’anno di Fahrenheit e abbia vinto il Premio Mastercard ha qualcosa da dirci sull’editoria...
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