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L’autismo non si cura, si comprende: per una narrazione diversa del 2 Aprile
“Io vivo altrove. L’autismo non si cura, si comprende” è un libro di Beppe Stoppa che, come scrivono Cristina Finazzi, Mario Ciummei e Raffaella Turatto di Uniti per l’Autismo, «non è un trattato sull’autismo, ma un insieme di “storie tese e non” – con richiamo alla prefazione di Elio delle Storie Tese -, di vite vissute da persone e famiglie che hanno trovato varie forme di risposta a una condizione non solo complessa, ma anche “confinata nell’altrove”. Sono storie narrate per un 2 Aprile non solo celebrativo, ma di coscienza sociale, che vada oltre la sindrome e i trattamenti abilitativi».
Beppe Stoppa, "Io vivo altrove", copertinaSono gli ultimi giorni di marzo e siamo ancora chiusi nelle nostre case, anche se fuori è ormai primavera inoltrata. Per noi che viviamo con figli autistici, l’esistenza quotidiana è permeata di rituali, isolamento, momenti critici e a volte piccole/grandi conquiste, e l’altrove è sempre più distante dal mondo comune.
C’è qualcuno che in questa pandemia ha voluto fare un viaggio dentro l’invisibilità dell’autismo, uno scrittore che spesso si cimenta nel raccontare storie difficili, di esseri umani spinti al limite.
Si tratta di Beppe Stoppa che, con il suo nuovo lavoro intitolato Io vivo altrove. L’autismo non si cura, si comprende, pubblicato in questi giorni dalla Casa Editrice Laurana, fa emergere a pennellate ampie e multicolori l’universo dell’autismo. [...]
“Io vivo altrove. L’autismo non si cura, si comprende” è un libro di Beppe Stoppa che, come scrivono Cristina Finazzi, Mario Ciummei e Raffaella Turatto di Uniti per l’Autismo, «non è un trattato sull’autismo, ma un insieme di “storie tese e non” – con richiamo alla prefazione di Elio delle Storie Tese -, di vite vissute da persone e famiglie che hanno trovato varie forme di risposta a una condizione non solo complessa, ma anche “confinata nell’altrove”. Sono storie narrate per un 2 Aprile non solo celebrativo, ma di coscienza sociale, che vada oltre la sindrome e i trattamenti abilitativi».
Beppe Stoppa, "Io vivo altrove", copertinaSono gli ultimi giorni di marzo e siamo ancora chiusi nelle nostre case, anche se fuori è ormai primavera inoltrata. Per noi che viviamo con figli autistici, l’esistenza quotidiana è permeata di rituali, isolamento, momenti critici e a volte piccole/grandi conquiste, e l’altrove è sempre più distante dal mondo comune.
C’è qualcuno che in questa pandemia ha voluto fare un viaggio dentro l’invisibilità dell’autismo, uno scrittore che spesso si cimenta nel raccontare storie difficili, di esseri umani spinti al limite.
Si tratta di Beppe Stoppa che, con il suo nuovo lavoro intitolato Io vivo altrove. L’autismo non si cura, si comprende, pubblicato in questi giorni dalla Casa Editrice Laurana, fa emergere a pennellate ampie e multicolori l’universo dell’autismo. [...]
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Io vivo altrove
L'autismo non si cura, si comprende
di Beppe Stoppa editore: Laurana Editore
pagine: 392
Non è un “saggio”, ma una serie di storie vere e quotidiane, perché l’autismo non è una malattia
editore: Laurana Editore
pagine: 392
Non è un “saggio”, ma una serie di storie vere e quotidiane, perché l’autismo non è una malattia
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