LAREGIONE.CH - BREVE TRATTATO SUI PICCHIATORI NELLA SVIZZERA ITALIANA DEGLI ANNI OTTANTA

Il ‘Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta’ (Laurana Editore) non è un’analisi sociologica e non è un romanzo storico. Cioè: del problema si capisce il perché, ma dalla parte di chi il problema lo ha creato, con tutti gli annessi e connessi pulp che il cinema ci rende commestibili e la vita invece ci rende insopportabili. Il ‘Breve trattato’ (abbreviamo) è «un non romanzo, o un romanzo non romanzesco», come lo descrive alla Regione la sua autrice Manuela Mazzi, giornalista caposervizio presso il settimanale ‘Azione’, già autrice di alcune opere narrative e responsabile di corsi e laboratori di scrittura creativa. Detto da altri – Ermanno Cavazzoni, scrittore e sceneggiatore italiano autore della postfazione – “è una cronaca del Paleolitico, come se il Paleolitico non fosse mai finito, ma vivesse latente e operante sotto la cosiddetta civiltà moderna”. Detto da altri ancora – Giulio Mozzi, editore e autore dell’introduzione – “il poema epico di una generazione che si è trovata nel disagio e che ha cercato di sopravvivere nell’unico modo che ha trovato disponibile: picchiando”. Riassunto in un solo vocabolo, “un bestiario”, con perle (un virgolettato che pare autentico) come “anni fa si menava un capannone intero, ma il giorno dopo nessuno scriveva niente sul giornale e nessuno si scandalizzava” (messaggio ricevuto) [...]

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Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta

di Manuela Mazzi

editore: Laurana Editore

pagine: 272

«Questo è un racconto monumentale, come sempre è il ricordo della gioventù e dell'adolescenza selvatica» Dalla postfazione di Ermanno Cavazzoni
18,00

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