Una Brianza soffocante come uno stanzino saturo di anidride carbonica, la politica becera dei soliti malacarne che pensano solo ad accumulare soldi concedendo licenze edilizie come confetti a un matrimonio e un quasi-giornalista, anzi meno, un quasi-pubblicista che si intestardisce sulla sorte dello scemo del paese mettendo il naso in qualcosa che non dovrebbe. Questo è il quadretto iniziale di un giallo ben ambientato che ha l’irritante obiettivo di raccontarci come viviamo tutti noi, oggigiorno. E ci da’ fastidio, per forza, ma ha ragione Tornaghi: il vero giallo siamo noi, vittime e assassini della terra che ci circonda e dei nostri sogni sepolti sotto tonnellate di cinismo.
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